UN NUOVO APPROCCIO INTEGRATO PER LA SALUTE DEL SISTEMA IMMUNITARIO

Il collegamento tra la nutrizione e la funzione immunitaria si definisce IMMUNONUTRIZIONE.
Questa disciplina esplora come i nutrienti possono influenzare positivamente il sistema immunitario, con implicazioni significative nella prevenzione e trattamento delle malattie, in un’era, questa, caratterizzata da un aumento delle malattie croniche e infettive, evidenziando una volta di più come l’importanza di una corretta nutrizione sia fondamentale per il mantenimento di un sistema immunitario efficace!
Conosciamo già varie categorie di Nutrienti e la risposta immunitaria ad essi collegata, come ad esempio:

Gli Acidi Grassi Omega-3

Questi acidi grassi polinsaturi, si trovano abbondantemente in pesci grassi, semi di lino e noci e sono noti per i loro effetti antinfiammatori.
Gli acidi eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA) sono particolarmente efficaci nella modulazione della risposta immunitaria.
Il loro ruolo nell’influenzare la produzione di eicosanoidi e citochine, nonché nell’alterare l’espressione genica delle cellule immunitarie, è stato ampiamente studiato.

Vitamine A e D

La vitamina A, essenziale per il mantenimento delle mucose e la funzionalità delle cellule T, e la vitamina D, conosciuta per la sua capacità di regolare la risposta immunitaria innata e adattativa, sono due pilastri nella nutrizione immunitaria.
La vitamina D, in particolare, è stata studiata per il suo ruolo nella produzione di peptidi antimicrobici come la defensina e la catelicidina, che sono cruciali per la risposta immunitaria contro agenti patogeni.

Zinco e Selenio

Il ruolo dello zinco e del selenio nel supporto della funzione immunitaria è ben documentato.
Lo zinco è necessario per il normale sviluppo e funzione delle cellule immunitarie, mentre il selenio è un componente chiave di varie selenoproteine che giocano ruoli critici nella difesa antiossidante e nella risposta immunitaria.

Ferro

La carenza di ferro è uno dei deficit nutrizionali più comuni a livello globale e ha un impatto significativo sulla risposta immunitaria.
Il ferro è cruciale per lo sviluppo dei linfociti e la produzione di citochine, e la sua carenza può portare ad una immunodeficienza.

Prebiotici e Probiotici

I probiotici, come i ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium, hanno dimostrato di influenzare positivamente il sistema immunitario.
Questi microrganismi possono modulare l’attività dei macrofagi, alterare la produzione di citochine e influenzare la funzione delle cellule T e B.
I prebiotici, come l’inulina, Psyllium e i fruttoligosaccaridi, alimentano il microbiota intestinale benefico.
Questi composti, come le fibre non digeribili, hanno dimostrato di svolgere un ruolo fondamentale nel corretto funzionamento dell’intestino, nel mantenimento dell’integrità della barriera intestinale e nel modulare la risposta immunitaria.

Voglio ricordare che quando si parla di specifici nutrienti in relazione al sistema immunitario, solo l’integrazione a partire da uno stato carente può verosimilmente portare a miglioramenti, d’altro canto, la supplementazione a partire da uno stato ottimale non avrà probabilmente alcun impatto significativo sulla salute del nostro sistema immunitario.

Una prevenzione si può avere con il test del microbiota intestinale.
Alcune patologie possono essere ricondotte alla normalità o sensibilmente ridotte:
Obesità e Diabete sono condizioni spesso accompagnate da un’infiammazione cronica di basso grado, che “brucia” quantità notevoli di nutrienti, prevalentemente vitamine e minerali, che a causa di una scorretta alimentazione non vengono reintegrati. Questa condizione può essere modulata attraverso interventi dietetici mirati.
Una dieta arricchita in antiossidanti, acidi grassi omega-3 e fibre può ridurre questa infiammazione e migliorare i marker immunitari e metabolici.
Malattie Cardiovascolari:
Nei pazienti con malattie cardiovascolari, un’alimentazione ricca di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, antiossidanti e fitonutrienti può ridurre l’infiammazione e migliorare la funzione endoteliale.

Immunonutrizione e Infezioni
In un contesto di infezione acuta o preparazione-recupero da intervento chirurgico, l’immunonutrizione può svolgere un ruolo significativo nel migliorare la risposta immunitaria in casi di infezione acuta, o come supporto prima o dopo intervento chirurgico o infezioni virali.
Integratori come arginina, RNA nucleotidi, e omega-3, possono ridurre la durata delle infezioni e migliorare i tempi di recupero.

Strada ne è stata fatta e ancora ce n’è da fare, le recenti scoperte in nutrigenomica stanno aprendo la strada alla personalizzazione dell’immunonutrizione.
Uno di questi è l’analisi del profilo genetico e del microbioma individuale che può fornire informazioni preziose per personalizzare le raccomandazioni dietetiche, ottimizzando così la risposta immunitaria per ogni individuo, dato che ognuno potrebbe teoricamente avere delle peculiarità che lo possono rendere più propenso ad un deficit di Vitamina A, per esempio, nel caso avesse mutazioni ai geni che codificano gli enzimi che convertono questa vitamina dalla forma inattiva all’acido retinoico (forma attiva).

Questo approccio potrebbe portare a strategie dietetiche più efficaci e mirate, con un impatto diretto sul bersaglio del benessere e la prevenzione delle malattie. Questi suggerimenti estremamente personalizzati sono tuttavia ancora allo stato embrionale e bisogna per ora guardare con un occhio critico chi sostiene con sicurezza di poter risolvere dei problemi utilizzando questi approcci.

L’immunonutrizione oggi è un campo promettente e in rapida evoluzione, al crocevia tra nutrizione e immunologia dove l’adozione di un approccio immunonutrizionale di questo tipo potrebbe non solo migliorare l’outcome clinico in vari contesti patologici, ma anche rivoluzionare il modo in cui affrontiamo la prevenzione e il trattamento delle malattie in una società che dovrebbe sempre più orientarsi verso un approccio olistico alla salute.

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