Respira che ti fa bene!

Abbiamo visto nell’articolo precedente (qui il link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02LkYjGpzaF1MFhAUesf48JvTHCyPHUJUsb6LVLkEFB2xrxKQTUjBykgjJengLs2nFl&id=127222972214071 ) che il meccanismo del respirare correttamente porta benessere fisico e psichico.
Ma nel pratico, cosa succede quando respiriamo?
Quando respiriamo immettiamo aria nei polmoni, l’aria che respiriamo contiene il 21% di ossigeno, quando espiriamo l’aria espulsa ne contiene il 16%, quindi il corpo ne utilizza solo circa il 5% dell’ossigeno che respiriamo. Questo è anche il motivo perché possiamo fornire ossigeno agli altri prendendo la nostra aria espirata ed eseguendo la respirazione bocca a bocca.
Ciò che accade all’ossigeno che inspiriamo è un po’ complicato e richiede diversi processi affinché quell’ ossigeno venga convertito in energia dalla cellula e che il nostro corpo possa svolgere il proprio lavoro.
Ad ogni respiro infatti, l’ossigeno arriva nella parte più profonda e piccola dei polmoni, gli alveoli. Qui gli alveoli hanno il contatto diretto con il sangue, l’ossigeno si lega all’emoglobina nei nostri globuli rossi e si diffonde nel sangue.
Contemporaneamente, l’anidride carbonica viene rilasciata dal sangue nelle vie aeree polmonari ed espulsa ad ogni respiro.
Lo svolgersi di questa azione richiede almeno 2 processi importanti, ed è chiamato ciclo cardiorespiratorio. Ora quel sangue ossigenato va direttamente al cuore dove viene pompato ed inviato nel resto del corpo.
Perché avvenga tutto nel migliore dei modi è indispensabile che l’ossigeno raggiunga tutte le parti dei polmoni, e che ogni parte del polmone deve avere un afflusso di sangue sufficiente affinché avvenga lo scambio di gas.
Se però non va tutto secondo regola, e i nostri polmoni percepiscono un basso livello di ossigeno, il nostro corpo interrompe l’afflusso di sangue proprio a quelle regioni dei polmoni, e subentra ipossia.
Questo è ciò che viene definito come una mancata corrispondenza tra ventilazione e perfusione, ed è un meccanismo protettivo che cerca di deviare l’afflusso di sangue alle regioni dei polmoni dove c’è ossigeno sufficiente per essere assorbito .
Risulta cosi evidente, che anche da una buona capacità respiratoria dipende la corretta erogazione di ossigeno ai polmoni, e se sussiste un problema e questo non viene corretto, le regioni dei polmoni scarsamente perfuse sono più suscettibili alle infezioni perché nel tempo i fluidi non drenati riempiendo i polmoni interferiscono con l’ossigenazione e limitando ulteriormente l’afflusso di sangue.
Il nostro sistema immunitario si troverà così sempre più in difficoltà nel combattere le infezioni.
Quando invece avviene correttamente lo scambio tra ossigeno dei polmoni e globuli rossi, avremo il sangue arterioso completamente ossigenato e di colore rosso vivo che viene pompato dal cuore. Passando attraverso i capillari, i vasi sanguigni più piccoli del corpo a diretto contatto con ogni cellula del corpo, l’emoglobina nei nostri globuli rossi cambia forma quando rileva una minore quantità di ossigeno mentre passa dalle arterie alle vene.
È questo cambiamento nella struttura che consente all’ossigeno di staccarsi e di essere consegnato alla cellula del corpo, ed al contempo all’emoglobina di legare l’anidride carbonica e riportarla ai polmoni dove viene espulsa e ricominciare così il ciclo di ogni respiro che facciamo nella nostra vita.
Ecco perché l’importanza di una corretta respirazione!

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