NON DI SOLA ARIA VIVE L’UOMO 

Continuiamo a parlare di respirazione. Per chi si fosse perso gli articoli precedenti, può seguire i seguenti link per avere una panoramica più completa:

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La scoperta che è stata particolarmente evidente durante COVID, è  che l’ossido nitrico è necessario affinché l’emoglobina fornisca ossigeno. Senza ossido nitrico, la proteina emoglobina non può cambiare la sua struttura e quindi non può rilasciare ossigeno,

 Il corpo ne diventa carente e non può produrre energia. I livelli di ossigeno nel sangue diminuiscono, la frequenza respiratoria aumenta per tentare di portare ossigeno e i nostri corpi entrano in uno stato di acidosi.

Il problema principale con qualsiasi virus respiratorio è la perdita di saturazione di ossigeno nel sangue perché il corpo  non può produrre ossido nitrico per migliorare la saturazione e la consegna dell’ossigeno. Questo diventa  un circolo vizioso perché abbiamo bisogno di ossigeno per produrre ossido nitrico nel rivestimento dei nostri vasi sanguigni, ma senza ossigeno, non possiamo produrre ossido nitrico. Senza ossido nitrico, non possiamo fornire ossigeno.

L’ossigeno deve arrivare nei mitocondri, le parti della cellula che effettivamente convertono l’ossigeno in energia (ATP). L’ossido nitrico all’interno della cellula aumenta l’efficienza della conversione dell’ossigeno in energia cellulare.

Senza una quantità sufficiente di ossido nitrico, questo processo crea molto “stress ossidativo”, molto prodotto di scarto, con formazione di radicali tossici dell’ossigeno.

Questo metabolismo inefficiente dell’ossigeno può portare alla sindrome da affaticamento cronico, basso pH(acidosi), basso contenuto di ossigeno e fermentazione all’interno della cellula.

La perdita di ossido nitrico spiega una parte delle cause di ciò che sappiamo sull’insorgenza e la progressione di tutte le malattie croniche, incluso il cancro.

  In conclusione si è visto che la produzione di gas di ossido nitrico nel corpo, migliora la perfusione dei polmoni, il che significa un migliore assorbimento di ossigeno,  significa che l’ossido nitrico si lega meglio all’emoglobina, così da garantire  un’adeguata erogazione di ossigeno a ogni cellula del corpo.

Ora l’enzima ossido nitrico sintasi che si trova in tutti i vasi sanguigni del corpo ha l’ossigeno di cui ha bisogno per produrre ossido nitrico. L’ossido nitrico che si trova all’interno delle cellule può ora migliorare l’efficienza della conversione dell’ossigeno in energia cellulare (ATP),  diminuendo lo stress ossidativo e tutte le cellule possono ora svolgere i loro compiti al meglio.

Abbiamo bisogno di ossigeno che ha bisogno di ossido nitrico, è un legame imprescindibile per il sostegno delle nostre vite!

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E soprattutto Respira 

Perché vi faccio respirare?

Sembra scontata la risposta, ma il più delle volte non è chiara.

Pensate che quasi il 50% delle persone non sa respirare, o ha disimparato come si fa.

Questa dimenticanza porta ad una riduzione del volume di ossigeno nel sangue, questo equivale ad essere più stanchi, meno lucidi, scarsi di energia, e si invecchia prima.

Senza contare che, come abbiamo visto nel blog la settimana scorsa, per “bruciare” un solo grammo di grasso corporeo occorrono 2 litri di ossigeno! 

L’esercizio di respirazione che chiedo di fare almeno al mattino, ha come obiettivo l’attivazione del diaframma, un muscolo che spesso si blocca, vuoi per la posizione di lavoro seduta, oppure per fattori legati allo stato emotivo, o entrambi!

Il muscolo diaframma si trova sotto i polmoni e sopra i visceri, ha la forma più o meno di una cupola ed è attaccato alle costole ed alla spina dorsale. Una respirazione rilassata e naturale coinvolge il diaframma e fa sì che svolga anche un’azione di massaggio sull’intestino, favorendone la motilità e il buon funzionamento.

Man mano il procedere della respirazione, noterete un cambiamento di luminosità della pelle e una sensazione piacevole di quasi euforia, segno che si sta apportando maggior ossigeno alla corteccia prefrontale, che la possiamo definire come il nostro centro di controllo.

È un esercizio che andrebbe ripetuto più volte durante la giornata, sia per i benefici visti poco sopra, per tenere in allenamento il diaframma, sia per renderci consapevoli del nostro respiro e di come stiamo respirando. Ricordiamoci che l’ ossigeno è benessere, efficienza fisica, è una “medicina” naturale a nostra disposizione in abbondanza, e respirare ha anche un effetto rilassante sul nostro stato emotivo.

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L’attività fisica come rimedio all’ansia

Sempre più assorbiti nella vita frenetica di oggi, è esperienza comune il fatto di trovarsi a vivere in uno stato d’ansia. Si tratta di una sensazione legata strettamente a pensieri ricorrenti riferiti al passato oppure al pensiero proiettato costantemente al futuro. 

Un aiuto per poter gestire meglio lo stato d’ansia è sicuramente l’attività fisica, che stimolando la percezione del proprio essere fisico, è un aspetto fondamentale nell’ abbassare il nostro malessere.

Ecco allora, che la pratica sportiva, focalizzata sulla mindfulness (sul sentimento di “assoluta presenza a se stessi”, fondamento della meditazione) usa il movimento per aiutare a entrare in contatto con il proprio corpo staccandosi dal resto del mondo.

Ben venga quindi, usare come momento di “mindfulness” l’ora (o il tempo che ognuno ha a disposizione) di nuoto o di bicicletta o di corsa o la palestra.

Il punto cardine è quello di essere assolutamente immersi nel “qui e ora”, perfettamente coscienti della propria fisicità e dei propri “non pensieri”.

L’idea fondamentale, che è poi alla base proprio della meditazione, è infatti quella di defocalizzare il proprio pensiero, facendo concentrare la propria mente su elementi a cui non si è soliti prestare attenzione, come la posizione del proprio corpo o il proprio respiro.

Così, la mente viene “svuotata” dei pensieri più o meno coscienti che la occupavano (quelli che in genere producono ansia e angoscia), lasciando spazio al benessere.

Senza ovviamente dimenticare tutti i benefici che una regolare attività fisica ha sul nostro stato fisico e metabolico.

È possibile inoltre, fare propri metodi di meditazione più “tranquilli”, che ci impegnano per una quindicina di minuti alla volta, sfruttando semplicemente la respirazione eventualmente aiutata da un mantra (una frase positiva da ripetere mentalmente come ad esempio “io sono ora” o “io amo me”) per staccarsi dai propri pensieri disfunzionali per trovare la propria mindfulness.

Ci si mette seduti (o anche sdraiati) comodi, si chiudono gli occhi e ci si focalizza sul movimento del proprio torace e del proprio addome che si espandono e contraggono e sul percorso che fa l’aria mentre entra ed esce dai nostri polmoni.

La meditazione permette questo: di calarsi consapevolmente nell’attimo presente, riducendo i livelli di ansia e di stress percepito e mettendo nelle condizioni migliori per far fronte alla propria realtà vera (lasciando da parte quella proiettata, nel futuro o nel passato che sia).

Ci tengo a precisare che la meditazione non è intercambiabile con l’esercizio di respirazione che propongo, il metodo di respirazione all’interno dei miei protocolli è volto all’attivazione del diagramma e alla stimolazione del nervo vago. La meditazione è sicuramente un mezzo in più, significa staccarsi dalle quotidiane preoccupazioni, per aiutare le reali priorità a trovare il giusto spazio.

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