Tag: proteine
Dobbiamo riscoprire la voglia di stare bene!

Se abbiamo un disturbo, un malessere, la sensazione che qualcosa non va, la prima mossa ovviamente è andare dal medico. Il medico sicuramente valuterà l’importanza del disturbo e ci indirizzerà verso l’approfondimento del sintomo tramite ulteriori esami, oppure ci darà un farmaco, una pastiglia. Noi continuiamo il nostro tran tran quotidiano e dopo poco il nostro sintomo sparisce.
Ma se ritorna? Ad esempio il bruciore di stomaco: ci ricordiamo del farmaco preso poco tempo prima, e visto che è di libera vendita non serve più passare dal medico, passo direttamente in farmacia…
Questo semplice esempio non è la strada corretta al voler stare bene, perché sottovalutando un sintomo di per sé banale come un bruciore di stomaco ma che si protrae nel tempo, può portare a conseguenze più serie. L’approccio odierno della medicina e nutrizione funzionale non si ferma al sintomo, non cura solo il sintomo, ma bensì vuole avere una visione totale della persona, vuole capire il perché si è arrivati a quel punto, e porvi rimedio. Il corpo umano è incredibile, ha un enorme potenzialità di autoriparazione, ma non è infinita. Sta a noi trattarlo e prendercene cura. Nel nostro esempio di reflusso o bruciore di stomaco, andranno valutati aspetti quali alimentazione, il giusto riposo, la postura, l’aspetto psicologico, la poca attività fisica, o all’opposto troppo sport, tutti fattori che possono interferire con il nostro “sentirsi bene”.
Respira
Muoviti
Mangia
In linea con l’insulina
BEVANDE VEGETALI, COSA SONO?

Latte di soia, farro, riso, avena…
Sempre più persone hanno intolleranza al lattosio, per carenza dell’enzima lattasi prodotto dai microvilli dell’intestino tenue.
Quando si ha un’alimentazione errata, pro infiammatoria, i villi intestinali deputati alla produzione anche dell’enzima lattasi, vengono compromessi e non si ha più produzione di questo enzima.
L’intolleranza al lattosio non è mai presente come problema singolo, ma bensì vuol dire che ci sono problemi di altra natura nell’intestino.
Inoltre, molte persone sono allergiche anche alle proteine del latte che si chiamano caseine!
Per fare fronte all’esigenza di chi ricercava un sostituto del latte, nel tempo in commercio si sono diffusi i latti vegetali, dapprima prodotti di nicchia, oggi in vendita praticamente ovunque.
A norma di legge non possono essere definiti latti vegetali, ma bevande di soia, riso, avena, farro, mandorle!
È facile intuire che queste bevande vegetali non contengono né lattosio e neppure caseina!
Facciamo dunque una rapida panoramica delle varie bevande vegetali in commercio:
Bevanda di soia
È il più ricco in proteine e in grassi, il più povero in carboidrati. Leggendo sempre l’etichetta, non deve contenere più di O.9% di soia OGM. Il limite della soia sta che il 90% della soia è geneticamente modificata, e per lo più di importazione.
Contiene inibitori delle proteasi, può alterare la digestione delle proteine causando allergie alle varie proteine alimentari.
La soia contiene agglutinine, acido fitico che impedisce l’assorbimento di calcio, magnesio e altri minerali!
Contiene una dose eccessiva di isoflavoni, con azione simil estrogenica, non sempre salutari e quindi da prestare attenzione al consumo eccessivo! Attenzione anche alla lecitina di soia, tanto pubblicizzata contro il colesterolo, per la sua potenziale origine da soia geneticamente modificata. Nel latte di soia può essere presente anche l’ olio di semi di girasole.
Bevanda di riso
Ha il più alto contenuto in carboidrati e il più basso contenuto in proteine e lipidi.
Bevanda di avena
Ha un contenuto ben equilibrato di carboidrati, proteine, lipidi. È un buon alimento, con l’avena in fiocchi si può fare il porridge, classica colazione inglese, molto energetica e tollerata da chi non manifesta celiachia in forma grave.
Bevanda di mandorle
Ha il più alto contenuto in grassi omega 3, mentre i carboidrati e le proteine si avvicina come quantità all’ avena.
Bevanda di farro
Ha meno carboidrati del latte di riso, le proteine sono ad alto valore biologico con aminoacidi ramificati e fenilalanina, ha effetti tonici, adatto a chi ha bisogno di slancio e migliore tono dell’umore. Gli stessi effetti anti depressivi e contro la stanchezza lì troviamo nel farro in chicchi, che rende molto bene nella preparazione di primi piatti.
Come ultimo consiglio vi raccomando di leggere sempre l’etichetta, e la tabella nutrizionale! Se gli ingredienti di una di queste bevande sono tanti, oppure se il primo ingrediente che trovate è lo zucchero, meglio lasciare la confezione nello scaffale!
MANGIA
MUOVITI
RESPIRA
Alimentazione e gravidanza
MEGLIO UNA PROTEINA IN PIÙ CHE IN MENO…

Le proteine sono uno dei tasselli fondamentali della nutrizione umana e lo strumento che permette a tutto il sistema di funzionare.
Credenza diffusa vuole siano imputate alle proteine problemi legati ai reni o all’infiammazione perché acidificanti.
In realtà è ampiamente dimostrato l’importanza di una corretta assunzione della propria quota proteica giornaliera, già partendo dalla colazione del mattino.
Invece, come spesso accade, si ha la tendenza ad abusare di pasta, pane, dolci, biscotti, gallette e tutti i prodotti da forno, con l’idea che sia la scelta più sana.
Un’alimentazione di questo tipo, evidentemente sbilanciata, è la principale causa dei problemi legati a diabete, grasso viscerale, sindrome metabolica, sarcopenia.
Il giusto apporto proteico (se correttamente associato all’esercizio fisico), invece, preserva la muscolatura, che è la nostra fonte di vitalità in quanto ci sostiene nella vita proteggendoci dalle infezioni e dal decadimento fisico vero e proprio.
Ne risulta, quindi, che fare buon uso delle proteine, sfruttandole in modo equilibrato e sapiente (con cotture delicate, abbinandole a grassi polinsaturi come quelli dell’olio evo a crudo e a carboidrati a basso impatto glicemico) significa regalare energie buone e produttive all’organismo, regolare l’appetito e prolungare il senso di sazietà.
Aggiungere delle proteine che stimolino senza appesantire, vuol dire aiutarsi a mantenere alto il proprio livello di attenzione, la propria energia e, così, anche il proprio rendimento.
Oltre all’apporto di tasselli utili e importanti al funzionamento dell’organismo, le proteine svolgono una delle loro principali azioni nel mantenimento dei livelli di glicemia nel sangue.
La presenza di proteine nel pasto, infatti, aiuta a modulare l’assorbimento dei nutrienti e così la glicemia, che resta regolata più a lungo e meglio.
È chiaro oramai, che una glicemia regolata non significa solo prevenire diabete, obesità e sindrome metabolica, ma anche stare meglio in maniera più completa. Gli sbalzi glicemici, dovuti ad un eccesso di carboidrati soprattutto raffinati, sono legati tra le altre cose ai mal di testa, alla depressione, alla sensazione di stanchezza.
Aggiungere qualche proteina buona rende il pasto uno dei supporti potenti per prepararsi alla giornata, per proseguirla con risultati efficienti e per mantenere alto il proprio livello di attenzione, energia e voglia di fare.
MANGIA
MUOVITI
RESPIRA
FRULLA E DIMAGRISCI?

Con l’arrivo della primavera, oltre allo sbocciare della natura spuntano anche loro: i promotori del dimagrimento rapido e senza fatica attraverso frullati e barrette sostitutive del pasto.
Questi regimi alimentari basati su barrette e frullati si chiamano #crashdiet (diete disastro) poiché rompono l’omeostasi corporea, ovvero l’equilibrio fisiologico del nostro organismo.
Sono pasti sostitutivi che apportano circa 800-900 kcal al giorno (meno del nostro metabolismo basale), “garantendo”, almeno così dicono, tutti i nutrienti necessari al nostro corpo.
Ma sarà vero?
Uno studio dimostra il contrario.
Lo studio della European Society of Cardiology dimostra come queste diete protratte troppo a lungo, possono causare una riduzione della funzionalità cardiaca; inoltre, il team di ricercatori ha valutato le dimensioni del fegato, dell’addome e del cuore a seguito dell’assunzione di questi pasti sostitutivi.
Il regime alimentare preso in considerazione era in grado di apportare dalle 600 alle 800 kcal al giorno per otto settimane. Dopo una settimana dall’inizio della dieta è vero che la massa grassa era stata persa, ma cos’era successo in aggiunta all’organismo?
Il contenuto di grasso del cuore era aumentato, la funzionalità cardiaca diminuita, dal momento che la perdita di grasso troppo repentina aveva causato il rilascio nel sangue del grasso depositato (i rotolini) che però è stato assorbito dal muscolo cardiaco.
Ma oltre a peggiorare il nostro cuore, si aggiunge lo sfasamento dei profili ormonali, che portano all’effetto yo-yo: molto presto ci stancheremo di mangiare barrette o bere frullati perché non avremo soddisfazione da questo modo di nutrirci, e ricominceremo a mangiare come sempre, riacquistando i chili persi… con gli interessi!
Non ci sono scorciatoie, il nostro corpo va rispettato ed accompagnato all’estate attraverso una rieducazione alimentare che solo un professionista saprà indicarvi, che non darà risultati con una scadenza, o peggio facendo dei danni, ma bensì un benessere che resiste al tempo che passa.
Mangia
Muoviti
Respira