LA DIETA IN GRAVIDANZA

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Fin dal concepimento, il comportamento di una futura mamma durante tutto il periodo della gravidanza è determinante per lo sviluppo del nascituro e deciderà anche quello che sarà il comportamento metabolico del bambino una volta nato. 

Per questo motivo, è importante non solo seguire una dieta “sana e varia”, ma quello di costruire un piano nutrizionale in grado di realizzare un progetto ormonale ottimale per dare i massimi benefici sia alla mamma che al bambino.

Ad esempio una carenza di acidi grassi Omega-3 può limitare il corretto e pieno sviluppo del sistema nervoso e immunitario del bambino, oltre a causare danni a livello emotivo e nell’apprendimento.

Tra i grassi utili ci sono quelli contenuti nel cacao, nel cocco, nelle noci e nocciole, e quelli monoinsaturi dell’olio extravergine di oliva e delle olive.

È importante inoltre controllare il livello di vitamina D e magnesio, che devono essere a livelli ottimali per espletare la loro funzione di assorbire e fissare il calcio.

La vitamina D la ritroviamo in abbondanza nelle uova, che sono tra l’altro ricche di proteine, ferro, carotenoidi e colina. Un consumo di 4-5 uova alla settimana è possibile farlo in tutta tranquillità. Ovviamente da preferire quelle a dicitura biologica.

È inoltre importante che la mamma non prenda troppo peso in gravidanza, sia per sicurezza del bambino, sia per evitare alla mamma di accumulare troppo grasso sottocutaneo, il più difficile da gestire una volta partorito. A tal proposito un piano alimentare ben studiato che moduli la risposta ormonale al cibo, eviterà il possibile diabete gestazionale della mamma, e gli effetti di un eccesso di insulina che può avere delle ripercussioni sul nuovo nato in età adulta. Infatti l’insulina è in grado di modificare l’espressione dei geni del bimbo e la risposta degli adipociti  per l’intera vita del nuovo nato.

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AUMENTO DI PESO IN GRAVIDANZA E ACIDI GRASSI POLINSATURI OMEGA-3 E OMEGA-6 

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È risaputo che negli adulti l’assunzione in eccesso di grassi polinsaturi omega-6 (ω-6) rispetto ai grassi omega-3 (ω-3) è associata all’eccesso di peso.

Un recente studio prospettico di coorte ha osservato la correlazione tra l’aumento di peso in gravidanza e la concentrazione ematica di tali grassi.

 È stato osservato che i PUFAs (acidi grassi polinsaturi) ω-3, rappresentati dalla concentrazione plasmatica di ALA (acido alfa-linolenico), DHA (acido docosaesaenoico) e dal rapporto EPA/ALA (rapporto acido eicosapentaenoico/acido alfa-linolenico), erano associati negativamente al guadagno di peso durante la gravidanza. Nel frattempo è stato anche osservato che  i PUFAs della categoria ω-6 (ARA e LA, acido arachidonico e acido linoleico) avevano un’associazione diretta nel favorire l’incremento di peso. 

Le donne con il maggior aumento di peso gestazionale erano quelle che presentavano il rapporto ARA/LA più alto (ω-6) e le concentrazioni plasmatiche più basse di ALA, DHA e rapporto EPA/ALA (ω-3).

Risulta dunque evidente la necessità di assumere omega-3 con la dieta.

Dove troviamo gli omega-3?

DHA e EPA si trovano nel pesce, merluzzo, sardine, aringhe, sgombro, salmone e tonno, mentre troviamo il suo precursore ALA in noci, nocciole, semi di lino e nelle verdure.

Dove troviamo gli omega-6?

Nell’olio di germe di grano, nell’olio di girasole, nell’olio di mais, nell’olio di sesamo, di arachidi e nel famigerato olio di palma, nella carne (soprattutto rossa).

https://www.mdpi.com/2072-6643/14/1/128/htm