7 Segni e sintomi di carenza di magnesio

La carenza di magnesio, nota anche come ipomagnesiemia, è un problema di salute spesso trascurato. La carenza può essere sotto diagnosticata poiché i segni evidenti di solito non compaiono fino a quando i livelli non diventano gravemente bassi.

Le cause della carenza di magnesio variano. Si va da un apporto dietetico inadeguato alla perdita di magnesio dal corpo.

Ma quali sono i sintomi di carenza di magnesio a cui dobbiamo fare attenzione?

1. Contrazioni muscolari e crampi

Contrazioni, tremori e crampi muscolari sono segni di carenza di magnesio. Negli scenari peggiori, la carenza può anche causare convulsioni.

Gli scienziati ritengono che questi sintomi siano causati da un maggiore flusso di calcio nelle cellule nervose, che sovraeccita o iperstimola i nervi muscolari. 

Tieni presente che le contrazioni muscolari involontarie possono avere molte altre cause. Ad esempio, lo stress o l’eccessiva quantità di caffeina, alcuni farmaci e alcune patologie potrebbero esserne la causa.

Sebbene gli spasmi occasionali siano normali, dovresti consultare il medico se i sintomi persistono.

2. Disturbi della salute mentale

I disturbi della salute mentale sono un’altra possibile conseguenza della carenza di magnesio. 

Ad esempio l’apatia, che è caratterizzata da intorpidimento mentale o mancanza di emozioni, la depressione, l’ansia.

3. Osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da ossa deboli e un aumentato rischio di fratture ossee.

ovviamente l’osteopenia e l’osteoporosi non dipendono solo dal magnesio, ma anche da diversi altri fattori:

  • invecchiamento
  • mancanza di esercizio fisico
  • sedentarietà
  • alimentazione troppo ricca in proteine e latticini 
  • scarso apporto dietetico di vitamine D e K.

4. Stanchezza e debolezza muscolare

La stanchezza, una condizione caratterizzata da esaurimento o debolezza fisica o mentale, è un altro sintomo di carenza di magnesio.

5. Alta pressione sanguigna

La carenza di magnesio può aumentare la pressione sanguigna, che, a sua volta, aumenta il rischio di malattie cardiache. 

6. Asma

La carenza di magnesio è talvolta osservata nelle persone con asma grave. I ricercatori ritengono che la mancanza di magnesio possa causare l’accumulo di calcio nei muscoli che rivestono le vie aeree dei polmoni. Ciò provoca la costrizione delle vie aeree, rendendo la respirazione più difficile.

Tuttavia, le prove dell’efficacia degli integratori alimentari di magnesio negli individui con asma sono incoerenti.

7. Battito cardiaco irregolare

L’aritmia cardiaca, o battito cardiaco irregolare, è tra i sintomi più gravi della carenza di magnesio: può causare palpitazioni cardiache, che sono pause tra i battiti cardiaci.

Altri possibili sintomi di aritmia includono:

  • vertigini
  • fiato corto
  • dolore al petto
  • svenimento

Dove troviamo il magnesio in natura?

È ampiamente presente sia nelle piante che negli alimenti di origine animale (latte, parmigiano, pollo,..). Le fonti più ricche sono semi e noci, come mandorle e anacardi, semi di zucca, semi di lino e girasole, i semi di Chia, le arachidi, le nocciole, il cioccolato fondente ed il cacao; ma anche cereali integrali come l’avena oppure fagioli e verdure a foglia verde ne sono fonti relativamente ricche.

Ovviamente trattandosi di frutta secca non dobbiamo farne scorpacciata, ma abituarci a consumarla regolarmente ogni giorno.

Se tutto ciò non dovesse bastare, esistono delle formulazioni di magnesio da assumere come integratore, ma sempre considerando il bisogno effettivo di ognuno di noi.

Muoviti

Mangia

Respira

Il cibo è vita!

Il cibo è tutto quello che mangiamo. Ma non è semplicemente caloria.

Il  cibo è energia, è informazione sull’ambiente esterno, è connessione sociale, è medicina!

Grassi o magri che siamo, al cibo, o per meglio dire, all’atto del mangiare, non dedichiamo la giusta importanza.

Mangiamo e insieme leggiamo email e post di Facebook, oppure scorrendo foto su Instagram, con la televisione accesa in sottofondo, sintonizzata sul tg. Non vediamo l’ora di sederci a tavola per rilassarci un momento e… quel desiderio è già svanito, lasciando il posto a qualcosa che in quel momento ci cattura di più, portandoci via dal presente.

Ma cosa ci stiamo perdendo?! Ci perdiamo ciò che il cibo è: VITA! 

Il cibo non sazia e appaga completamente se non lo vivi sensorialmente. 

Devi SENTIRE il tuo pasto con olfatto, gusto, tatto, vista e udito, solo così ne sarai veramente sazio. 

Se “vivi” il cibo, il cervello potrà raccogliere messaggi di abbondanza, di completezza nutrizionale, di tranquillità. E vivere serenamente, senza ansie e preoccupazioni, almeno mangiando, favorisce anche il dimagrimento e la salute.

Il cibo è connessione sociale, da  vivere in armonia con gli altri, senza chiuderti nel tuo schermo tascabile.

Il cibo potrà essere la tua medicina, se lo saprai scegliere bene. Ma dobbiamo, ahimé, fare i conti con il ritmo dei tempi moderni.

Trasportati dalla nostra stessa mente in temporalità diverse, ci dimentichiamo dell’unico tempo in cui tutto è possibile: il presente. Nel presente puoi prenderti cura di te, studiare, apprendere, conoscere, vivere, divertirti, guarire, sentire, respirare, cambiare, evolvere, amare ed amarti. 

Guardare sempre in direzioni lontane, passate e future, verso il giorno in cui forse staremo bene, saremo felici e in forma smagliante, fa scappare l’unico momento in cui puoi fare le scelte per ottenere quel futuro, per instaurare un rapporto positivo con il tuo IO, ovvero il presente. 

Ci sfugge la vita, perché siamo troppo distratti, preoccupati e concentrati a raggiungere un qualche ideale costruito dalla nostra mente, spesso tristemente fondato su illusioni, avversioni, malinconie, emozioni, ipotesi, castelli di sabbia.

Per riuscire, per avere successo ci vuole presenza, qui e ora, una presenza  consapevole. Prestare attenzione alle cose attorno a noi, al cibo, all’acqua al respiro… 

E allora se mangi, fallo con attenzione, se respiri, respira nel modo giusto, se ti muovi, muoviti per il ben-essere!

Ascoltarsi nel qui e ora, è il tuo punto di partenza…

Mangia 

Respira 

Muoviti

I LOVE ZUCCHERO

sugar

Perché amiamo così tanto lo zucchero e il suo sapore dolce?

L’attrazione per il dolce è spiegata da diversi aspetti:

1- tale gusto viene associato ad alimenti con elevato potere energetico e nutritivo;

2- gli zuccheri forniscono energia rapidamente metabolizzabile e utilizzabile, ed il nostro cervello ne è ghiotto;

3- lo zucchero distrae il cervello dai problemi quotidiani, appagandolo istantaneamente anche se per poco tempo;

4- il gusto dolce richiama stati emozionali legati a qualcosa di buono, gratificante e rassicurante, appagante, anche ai ricordi d’infanzia, tanto è, che molto spesso, dietro la voglia di dolce si nasconde un vero e proprio Craving (desiderio), una vera e propria dipendenza da zuccheri;

 5-molto spesso i cibi vengono preferiti proprio in base all’effetto che producono sull’umore. 

La serotonina è il neurotrasmettitore che regola il ritmo del sonno, la sazietà, la sensazione di serenità. La serotonina, viene prodotta dal cervello quando mangiamo alimenti che contengono carboidrati, quindi zuccheri.

Per questo la carenza di serotonina ci rende irrequieti, instabili e ci stimola ad “andare a caccia” di alimenti ricchi di zuccheri! Ma non dimentichiamo che l’assunzione di zuccheri semplici e raffinati ad alto indice glicemico (biscotti, dolci confezionati, pane bianco, tramezzini, pasticcini) infiamma l’organismo e ciò attiva un enzima, l’indoleamina che degrada il triptofano (precursore della serotonina) riducendo la disponibilità di serotonina e, quindi, la sua azione sul cervello sarà minore.

L’effetto finale è dunque un circolo vizioso che spinge alla ricerca continua di zuccheri ma produce depressione, obesità e ulteriore infiammazione.

La dopamina è invece il neurotrasmettitore che stimola la ricerca della gratificazione, in ogni sua forma, per questo è coinvolto in tutti i fenomeni di “dipendenza”. Una sua carenza si verifica spesso nei momenti di stress e ci fa sentire stanchi e demotivati inducendo la ricerca di quelle sostanze che ne attivano il rilascio. I cibi ricchi di grassi, zuccheri e proteine, sono i più ricercati perché contengono fenilalanina e tirosina, due aminoacidi che l’organismo utilizza per produrre dopamina.

Per questo la sua carenza ci porta a consumare il classico junk food, cibo ricco di grassi, carboidrati raffinati, esaltatori del gusto.

Un pasto ben bilanciato, composto da cereali integrali, verdure e proteine sane dovrebbe di per sé già lasciare soddisfatti, ma se ancora abbiamo la sensazione che “manchi qualcosa”, un quadrato di buon cioccolato fondente (almeno con l’80% di cacao) o qualche noce o mandorla ci faranno chiudere soddisfatti il nostro pasto e senza sensi di colpa. 

Mangia 

Muoviti

Respira

IL NERVO VAGO, il suo potere protettivo

Il nervo vago, o X nervo, è il nervo più lungo del nostro organismo, posto circa al centro del nostro corpo, è il collegamento per lo scambio di segnali tra l’alto ed il basso, collega il cervello con diversi organi come cuore, polmoni, fegato, reni, tratto digestivo, e altri organi viscerali che agiscono sia come filtri per i patogeni e i loro prodotti, sia come vie d’ingresso per i patogeni stessi. Si chiama “vago” per il suo lungo tragitto che “vaga” all’interno dei nostri organi, interconnetendoli fra loro.

Tale nervo fa parte del sistema nervoso autonomo parasimpatico, ovvero di una parte nel sistema nervoso autonomo (cioè che agisce senza che vi sia la nostra volontà diretta, agisce in autonomia. Pensa al cuore che pulsa senza il tuo comando volontario, o ai tuoi polmoni).

Il nervo vago è interconnessione, il vago è comunicazione, il vago permette al nostro cervello di capire se a livello viscerale c’è qualcosa “che non va”, come infiammazione o attacchi patogeni.

Quando i livelli di citochine circolanti sono bassi, il sistema nervoso centrale viene informato sullo stato di assenza di infiammazione attraverso segnali neurali afferenti. 

Se invece è presente un insulto, un processo infiammatorio, il nervo vago attraverso le sue vie afferenti fornisce un input importante al cervello circa la situazione “alterata” nei diversi compartimenti disseminati nel corpo.

Fatto importante, queste vie neurali che avvertono l’infiammazione funzionano secondo soglie più basse di rilevamento, e attivano risposte anche quando gli agenti infiammatori sono presenti nei tessuti a livelli che non sono abbastanza alti da raggiungere il cervello attraverso la circolazione del sangue. Il nervo vago anticipa i segnali, è la via veloce per dare l’allarme alle alte direzioni (cervello).

Lo stress può causare una variazione nell’attività del nervo vago e generare una condizione di ipotono vagale, in quei casi sentite mai come una morsa allo stomaco? È lui…

Lo stress, infatti, riduce l’attività del sistema parasimpatico e aumenta quella del sistema nervoso simpatico. Se il nervo vago è ipofunzionante, oltre a manifestare certi sintomi come difficoltà digestive, stitichezza, ecc, l’organismo è meno protetto di fronte un qualsiasi attacco esterno (patogeni) o interno (cellule alterate, pro cancerogene).

Proteggere e stimolare correttamente il nostro nervo vago equivale ad elevare il nostro potenziale di protezione e sopravvivenza.

Per agire sul nervo vago occorre una alimentazione soprattutto vegetale e marina, ricca di grassi polinsaturi omega3, sorridere e ridere, praticare attività sessuale (stimola i nervi pelvici vagali), esporsi al sole, cantare, fare sport,  e molto altro ancora.

Muoviti 

Sorridi

Respira