IL DETOX, CE LO ABBIAMO DI SERIE

In prossimità dell’estate è tutto un apparire di soluzioni “DETOX”.

Voglio ricordarvi che le principali vie di disintossicazione sono:

la sudorazione, meglio sudiamo, meglio eliminiamo le tossine dal corpo, 

la minzione: più facciamo pipì, più tossine espelliamo dal corpo, che ovviamente andrà adeguatamente fornita la necessaria quantità d’acqua al corpo, altrimenti una scarsa assunzione di acqua riduce la capacità di eliminare le tossine dal nostro sistema.

La respirazione, meglio respiriamo (profondamente e spesso) più eliminiamo le tossine dal corpo e meglio ossigeniamo i tessuti, uno stile di vita attivo inserendo dell’attività fisica, aumenta la capacità respiratoria, invece la sedentarietà riduce questa forma di disintossicazione, complice lo stress e la postura della testa in avanti ci costringono ad abitudini respiratorie brevi e superficiali che non sono efficaci nel rimuovere le tossine.

Escrezione: più defechiamo, più eliminiamo le tossine dal nostro corpo, la stitichezza causa ristagno delle tossine che ci infiammano.

Il sonno, dormire le ore sufficienti per favorire il sistema linfatico cerebrale che si attiva nel sonno, e permettere il “lavaggio” delle scorie accumulate durante la veglia!

Iniziamo fin da subito, inserendo nella nostra routine quotidiana, delle strategie quotidiane di disintossicazione.

Mangia 

Muoviti 

Respira

Esposizione ai metalli pesanti

Il termine “metalli pesanti” è un termine generico, correlato alla tavola periodica degli elementi, che si riferisce ad una grande varietà di elementi con alta densità o proprietà metalliche. Questi elementi si trovano naturalmente dispersi nell’ambiente e sono utilizzati dalle industrie per produrre una vasta gamma di prodotti utilizzati comunemente. Alcuni di essi, quali ferro, rame, selenio, molibdeno e zinco, sono presenti in tracce nell’organismo per il suo normale funzionamento, ma possono essere tossici a livelli anche leggermente superiori.

La presenza di concentrazioni elevate di uno qualsiasi dei metalli pesanti può essere dannosa e contaminare il suolo, l’aria, il cibo e l’acqua, rimanendo in maniera persistente nell’ambiente. Essendo sostanze potenzialmente dannose, spesso il termine “metalli pesanti” è utilizzato in modo intercambiabile con il termine “metalli tossici”.

I segni ed i sintomi dovuti all’eccessiva esposizione ai metalli pesanti dipendono dal tipo di metallo, dalla sua forma, dalla quantità, dal protrarsi dell’esposizione, dal tipo di esposizione, dall’età e dallo stato di salute generale della persona. Alcuni metalli sono molto più tossici di altri e anche la formulazione può influire sulla tossicità (un composto organico rispetto ad un metallo inorganico). Anche le modalità d’esposizione possono influenzare la quantità di metallo assorbito e le parti dell’organismo interessate. Ad esempio, un metallo pressoché innocuo se tenuto in mano, o solo moderatamente tossico se assorbito tramite ingestione, può essere molto tossico e causare gravi danni ai polmoni in caso di inalazione.

Un’esposizione acuta può causare seri danni e, in alcuni casi, essere potenzialmente letale; tuttavia, richiede un attento monitoraggio anche l’esposizione cronica a concentrazioni moderate, protratte nel tempo, ad esempio prodotti o vernici usati nell’industria oppure il persistere in ambiente poco arieggiato ed in presenza della fotocopiatrice. L’organismo è in grado di metabolizzare piccole quantità di metalli pesanti, ma quando presenti in concentrazioni moderate o elevate possono accumularsi nei reni, nel fegato, nelle ossa e nel sistema nervoso e soprattutto nel tessuto adiposo. Studi recenti hanno evidenziato profondi cambiamenti del microbioma intestinale e dei metaboliti che esso produce, in soggetti esposti ad esempio ad arsenico e cadmio. Alcuni metalli sono considerati cancerogeni (in grado di aumentare il rischio di sviluppare il cancro, arsenico, piombo,…) ed altri possono influenzare la capacità dell’organismo di produrre globuli rossi e bianchi. I feti ed i bambini piccoli sono esposti a rischi maggiori poiché anche l’esposizione a basse o moderate concentrazioni può influenzare lo sviluppo fisico e mentale e può danneggiare in modo permanente gli organi e l’encefalo. Molti dei metalli possono essere trasmessi dalla madre al feto ed alcuni sono trasmessi al bambino tramite il latte materno.

Per il test dei metalli pesanti possono essere utilizzati sia il sangue che l’urina, ma non sempre in maniera intercambiabile. Per esempio, il metilmercurio, un composto organico del mercurio altamente tossico, può essere rilevato nel sangue ma non nell’urina. I campioni di urina vengono preferenzialmente utilizzati per la misura delle forme inorganiche del mercurio e per la misura dell’arsenico. Per la misura del piombo, ampiamente usato in passato per le vernici, i tubi idraulici nelle case, fuso ed utilizzato per produrre le righe tipografiche nelle linotype, con conseguente esposizione dei vapori da parte dell’operatore, viene utilizzato preferenzialmente il sangue, poiché maggiormente rappresentativo degli effetti negativi sulla salute rispetto ad altri fluidi o tessuti.

L’analisi dei capelli e delle unghie può fornire indicazioni circa l’esposizione avvenuta in un arco di tempo ampio; tuttavia, non consente la valutazione di un’esposizione recente (dovuta alla contaminazione del capello con tinte, shampoo, inquinamento atmosferico, ecc). Il sangue e l’urina forniscono indicazioni circa le esposizioni croniche o verificatesi in tempi recenti.

È dunque molto importante la valutazione e l’attenzione da portare non solo nell’ambiente di lavoro, ma anche in casa, ad esempio utilizzando i guanti anche con i prodotti per le pulizie domestiche.

L’evoluzione ci ha donato la capacità e gli strumenti per aiutarci nel compito di disintossicarsi dalle sostanze nocive, ma è 

 indispensabile mantenere elevate le funzionalità  dei nostri organi emuntori, quali fegato, reni, polmoni e pelle, grazie ad essi possiamo liberarci dalle tossine e dai metalli pesanti con un po’ più di facilità!

Muoviti

Mangia 

Respira (in ambiente sano)

Perché mangiamo?

Mangiare è un’esperienza sensoriale generata dalla stimolazione dei cinque sensi. 

Il piacere e la sazietà sono governate dall’ipotalamo, struttura nervosa cerebrale che comanda anche il nostro comportamento alimentare. 

Il semplice gesto della mano quando portiamo il cibo dal piatto alla bocca, non è “neutro”, è un’azione che ha una serie di conseguenze ed effetti connessi perché andrà a modificare la composizione del sangue e portare o salute o patologia. Questo nostro gesto è controllato da un gruppo di cellule che costituiscono l’ipotalamo, il regista delle funzioni vitali e dell’intero metabolismo corporeo. Pesa poco più di 4 grammi, ma è la connessione tra il mondo esterno, tutte le nostre cellule ed i nostri organi vitali. I neuroni dell’ipotalamo analizzano in ogni momento, del nostro essere vivi, la composizione del sangue che viene influenzata dal cibo ingerito.

Nell’ipotalamo trovano sede i nostri 5 sensi: fame, appetito, sazietà, sete e del piacere.

Ma cosa c’entra il piacere con gli altri sensi che sono per lo più collegati al bisogno che ha il corpo di informarci dei suoi bisogni per sopravvivere? Perché senza il piacere che riceviamo dal mangiare, il mangiare sarebbe stata una fatica in più, una pena per l’uomo fin dall’alba dei tempi, e non ci saremmo evoluti.

Ma la natura, che sa quello che fa, ha pensato anche di fermare l’atto alimentare creando la sensazione della sazietà.

Il problema del giorno d’oggi è l’abbondanza di cibo che ha molte calorie anche nelle piccole porzioni, grande efficacia nello stimolo del piacere, ma scarso potere saziante. 

Occorre dunque acquisire un modello nuovo nello cibarsi degli alimenti di un pasto, mirando a sviluppare quella sensazione di sazietà che ci permette di rimanere in salute e ridurre l’impulso della fame, arrivando ad ottimizzare la sensazione della sazietà tra un pasto e l’altro.

Oggi il mercato alimentare produce prodotti alimentari “costruiti” per esaltare l’appetibilità, utilizzando in quantità eccessive zucchero e sodio spesso nascosti, oppure glutammato monosodico…

Più un cibo è appetibile e meno sazia. Il risultato è il suo continuo consumo.

Vogliamo liberarci da questo circolo vizioso? 

Impara a cucinare in casa cose semplici, utilizzando le erbe aromatiche per insaporire i tuoi piatti, ritroverai quel gusto per il cibo che ti darà anche sazietà prolungata.

Mangia

Muoviti

Respira

Dopo le feste natalizie, DEPURIAMOCI!

Come ogni anno arriva l’epifania che tutte le feste porta via…ma ci lascia il suo fardello di qualche chilo in più!  Dopo i festeggiamenti, eccoli arrivare i messaggi WhatsApp che mi chiedono come recuperare dagli eccessi dei pranzi in famiglia e dalle cene tra amici e colleghi.

Se è vero che sulla bilancia si leggono aperitivi, patatine, bis di primi e secondi dolci, panettoni, vini rossi e bollicine,  in quei numeri si può leggere anche molto altro. 

Io vedo numeri che parlano di festeggiamenti, di relax, di serenità, di contatto umano, di calore. Sono numeri che si creano con il cuore, e anche questo è importante per la dieta ed il nostro benessere!

Saziare il nostro bisogno di interattività, di ridere, sazia l’anima ed il cuore. Certo è che ci vuole  equilibrio, ma di questo ve ne ho già parlato.

Come rimediare dunque?

Ecco alcuni suggerimenti.

1- MUOVERSI!

Le cellule hanno accumulato energia in questi giorni, i muscoli sono carichi di glicogeno, quindi usiamoli! Chi non è abituato a fare esercizio fisico meglio si limiti ad una camminata con passo veloce, per chi è allenato, sicuramente avrà già cominciato la sua routine!

2- DETOX SERALE (salvo patologie)

Trasforma la cena nel corposo e succulento spuntino delle ore 17:00. Dopo tale ora non mangiare più, bevi liquidi incluse tisane ovviamente senza zucchero (né dolcificanti). Digiuna fino alla colazione (esempio ore 6:30), pasto che dovrà essere abbondante e completo. Consiglio di ripetere questo schema 2 volte a settimana, meglio se 2 giorni di seguito.

3- DETOX SERALE LIGHT

Per coloro che non possono praticare il digiuno o non se la sentono (non è complicato, provaci!) suggerisco una cena leggera: un’insalata abbondante con finocchi, rucola, pomodori, cetrioli, qualche noce, avocado, il tutto condito con limone ed olio, pepe se gradito. 

4-ACCELERIAMO LA DIGESTIONE

Al mattino appena svegli bere un  bicchiere di acqua con mezzo limone spremuto, la sua acidità facilita l’attività gastrica, ed in particolare quella pancreatica. (Si potrebbe osservare un aumento di velocità del transito intestinale).

5-ALCALINIZZARE I FLUIDI

L’alimentazione di questi giorni certo avrà spinto l’organismo verso una maggior acidità. Per tamponare questa lieve variazione di pH e rendere più funzionali le cellule è bene assumere molte verdure (crude è meglio), in particolare a cena. Altri alimenti alcalinizzanti interessanti sono i fichi e i datteri secchi, da assumere preferibilmente nella prima parte della giornata dato il loro elevato contenuto zuccherino. A questi si può aggiungere, insieme al succo di limone, una puntina di cucchiaino di bicarbonato di sodio tutto in acqua.

6- DIMINUISCI IL SALE 

Salvo specifiche patologie, suggerisco di limitare l’uso del sale: continuate ad usarlo per condire carne e pesce, ma evitatelo nelle verdure sia cotte che crude. I pasti di questi giorni dai sapori intensi e persistenti  erano molto probabilmente ricchi di sale o di esaltatori di sapore, ed hanno stimolato molto i nostri recettori del gusto, quindi ora limitiamoli.

7-BERE MOLTA ACQUA 

L’acqua è fondamentale. Siamo fatti per il 70% di acqua, l’acqua pulisce, l’acqua elimina il sodio e le scorie grazie all’eliminazione renale e intestinale. Quindi beviamo…. acqua!!

Respira

Bevi 

Muoviti