La merenda vincente 

Vuoi che tuo figlio abbia dei bei voti a scuola? Dagli la merenda giusta!!

Oggi riusciamo a definire in modo scientifico il giusto apporto nutrizionale in aiuto al rendimento scolastico di studenti di ogni età, e, come genitori, permettere ai propri figli di essere nelle condizioni migliori possibili di esprimere le proprie capacità.

Come scrivo nel mio primo libro “E se non fosse questione di dieta?”, partire con una colazione completa e bilanciata è strategia fondamentale per avere un ottimo rendimento sia come attenzione a scuola, sia come apprendimento delle materie, e tutto ciò si traduce in voti migliori.

Inoltre, per mantenere costante il livello di attenzione senza repentini cali di energia, una merenda sana è, dunque, la mossa vincente!

La merenda deve essere uno spezza fame BILANCIATO,  deve apportare nutrienti indispensabili, non essere una fonte di zuccheri e grassi di dubbia origine. 

Dico a voi cari genitori, lasciate al supermercato i pacchi pronti di merendine e biscotti ricchi di grassi e zuccheri di dubbia qualità.

Piuttosto, ed è uno dei consigli che cerco di dare alle mie pazienti che hanno figli, è quello di ritagliarsi  del tempo la domenica pomeriggio o sera per organizzare le merende della settimana. 

In questo modo non ci saranno merende improvvisate dell’ultimo minuto, ed un pensiero in meno al mattino!

Volete qualche idea per una merenda sana? Magari da portare a scuola o comoda da mangiare qualche ora prima degli allenamenti:

  • Un frutto di stagione (fonte di zuccheri semplici ma anche di vitamine e sali minerali), con una manciata di frutta secca (ricca di fibre, sali minerali come zinco e magnesio, vitamine del gruppo B e grassi sani).
  • Un vasetto di yogurt greco o skyr bianco (fonte di proteine e di calcio) con un pezzo di cioccolato fondente (fonte di grassi buoni e antiossidanti) e un frutto fresco, oppure con dei corn flakes o fiocchi di avena se c’è un impegno anche sportivo.
  • Una fetta di pane integrale (fonte di carboidrati complessi) con ricotta o un pezzetto di parmigiano (fonte di proteine) e qualche noce/nocciola (fonte di grassi vitamine e minerali).
  • Pane integrale tostato (fonte di carboidrati) con hummus di lupini (fonte di proteine) e manciata di olive (fonte di grassi buoni), una carotina baby.
  • Crêpes o pancake fatti in casa con farina integrale di grano, riso, grano saraceno, castagne… e uova( non con i preparati gia pronti del super!!) fonte di carboidrati e proteine) e condita con crema 100% frutta secca (fonte di grassi buoni, minerali e vitamine).

Buona merenda a tutti!

Mastica bene il cibo!

mangia veloce

Quanti mangiano in 10 o 20 minuti pensando sia sufficiente, ed avere così più tempo per fare altro?

Purtroppo non è una scelta salutare, perché la ricerca sulla nutrizione ci dice che

è meglio mangiare masticando a lungo, e soprattutto gustando il cibo introdotto e assaporandolo a pieno.

Infatti gli studi fatti, hanno evidenziato che chi mastica di più, non solo ha vantaggi sulla digestione e il dimagrimento, ma anche sulla incidenza di malattie cardiovascolari (si vive sani più a lungo!).

Di contro, coloro che mangiano di fretta, pressati dall’ansia e dallo stress, o distratti da altro senza gustare i cibi introdotti (mangiano quasi senza rendersene conto!) hanno un incremento significativo dei fattori di rischio cardio-metabolici, quali l’aumento della glicemia e la riduzione del colesterolo buono (HDL), e ciò indipendentemente dalla presenza di sovrappeso od obesità.

Tutti questi vantaggi solo masticando di più e più a lungo?

Sì! 

Un gesto naturalmente semplice, ma con effetti positivi enormi. 

Infatti la masticazione prolungata è in grado di

  • controllare la fame nervosa attraverso un circuito che dalla bocca e dalle papille gustative manda segnali di sazietà al cervello e ai nuclei della fame; e
  • di conseguenza aiutare il dimagrimento;
  • attivare la digestione, riducendo i gonfiori addominali, e favorendo il rilascio del succo pancreatico (indispensabile per la digestione ottimale degli alimenti);
  • ridurre l’ingestione di aria con il cibo (mangi piano e la pancia rimane più piatta, l’addome meno pronunciato);
  • ridurre la fermentazione dei cibi nello stomaco e nell’intestino;
  • agire sul sistema cardiovascolare riducendo i tassi di colesterolo e gli eccessi glicemici;
  • aumentare il dispendio calorico associato al metabolismo di ogni singolo boccone masticato, che può sembrare di piccolo valore, ma ripetuto più volte, ha anch’esso un impatto nel totale dispendio giornaliero.
  • Inoltre, annusare, assaporare e gustare con calma il proprio cibo, appaga il nostro corpo in modo completo, e quando ciò accade ci sentiamo veramente sazi! Questo atteggiamento determina una netta riduzione della introduzione dell’alimento, come se questo avesse contribuito ad innalzare l’indice di sazietà senza neanche avere ingerito il cibo, per cui, quanto più si mastica e si annusa e si assapora un cibo, tanto meno si cerca di riempirsene. Mangiare senza “gustare sensorialmente” il proprio pasto non sfama né cervello né fisico.

Masticare è un semplice trucco per la tua salute, facile, gratuito, alla portata di tutti!

E se la “posata” si chiama così perché, tra un boccone e l’altro, va appunto “posata” sul tavolo, un fondamento di verità ci sarà!

Mangia

Muoviti

Respira

Senza zucchero o light, quale è la soluzione?

dolcificante

Il consumo significativo di zucchero, ormai lo sappiamo, ha numerose ricadute negative sulla salute (aumento del rischio di obesità, diabete, malattie cardiovascolari, carie e altre patologie), tanto che da decenni, anche l’ OMS raccomanda  una decisa riduzione nella dieta di questo  ingrediente.

L’industria alimentare ha così progressivamente  studiato e immesso nel mercato delle alternative artificiali allo zucchero, gli edulcoranti artificiali. Una lunga serie di sostanze che hanno tutte in comune la capacità di donare dolcezza a qualsivoglia alimento o bevanda a cui vengano aggiunte, senza però apportare calorie (o apportandone solo una quantità risibile per dose) e senza provocare, o quasi, innalzamenti della glicemia. I nomi sono conosciuti: aspartame, sucralosio, saccarina, acesulfame K, ciclamato, neotamo citando i più noti. Oggi la diffusione dei dolcificanti artificiali è immensa: cibi e bevande dolcificate artificialmente vengono consumati ogni giorno da milioni di persone. Il solo aspartame si ritrova in oltre 6.000 prodotti alimentari in tutto il mondo. I consumatori, in breve, hanno decretato il successo su base planetaria degli edulcoranti chimici e dei prodotti alimentari che li contengono al posto dello zucchero, attratti soprattutto dall’idea di non dover rinunciare ad alimenti dal gusto dolce senza temere per la linea.

Purtroppo, evidenze scientifiche – e non da ieri – confermano che i dolcificanti artificiali non costituiscono una strategia efficace all’esigenza del controllo del peso. Ciò che è emerso da una serie crescente di studi epidemiologici e sperimentali, ha acceso il dibattito sulla sicurezza di questi additivi, mettendone in luce i possibili effetti nocivi per la salute, a diversi livelli. Alcune di queste ricerche hanno riscontrato l’esistenza di una relazione tra consumo di dolcificanti chimici e maggiore incidenza di ipertensione, sindrome metabolica, obesità, diabete di tipo 2, eventi cardiovascolari e cancro, riconducibile anche all’impatto non trascurabile che hanno i dolcificanti sul nostro microbiota intestinale.

Proprio recentemente sul legame tra dolcificanti artificiali e cancro  è stato pubblicato uno studio Francese che ha analizzato addirittura i dati di quasi 103.000 persone partecipanti allo studio.

I ricercatori d’oltralpe hanno rilevato che i soggetti abituali al consumo di dolcificanti artificiali, in primo luogo, aspartame e acesulfame K – presentavano rispetto ai non consumatori un rischio maggiore di cancro in generale, con rischi specifici più alti per il cancro al seno e alcuni tipi di tumori collegati all’obesità.

Si tratta, dunque, di conclusioni che chiaramente non supportano l’impiego dei dolcificanti artificiali come alternative sicure per lo zucchero negli alimenti o nelle bevande.

Quale può essere quindi una soluzione? Quella che ormai da anni invito ad adottare: non abusare né con lo zucchero o i suoi surrogati più o meno naturali (miele, fruttosio, sciroppo d’agave, zucchero di canna benché integrale, zucchero di cocco ecc.), né con i dolcificanti artificiali. Ovviamente, senza fanatismi: è la dolcificazione “a prescindere” quella da rifuggire. Un dolce ogni tanto (se fatto in casa magari diminuendo la quantità di zucchero indicata nella ricetta) nell’ambito di un’alimentazione complessivamente sana e di un altrettanto sano stile di vita che preveda anche dell’attività motoria, non fa alcun male, che sia dolcificato con zucchero o con gli edulcoranti di sintesi.

MUOVITI

RESPIRA

MANGIA

ANDARE DAL MEDICO O PREVENZIONE?

PERCHÉ ANDIAMO DAL MEDICO?
Si va dal proprio medico quando percepisci che qualcosa non va. Il medico, qualora lo ritenga opportuno, ti invierà dallo specialista più adatto a curare il tuo disturbo, la tua patologia.
Lo specialista farà il possibile e sfrutterà tutte le sue conoscenze e la sua cultura nel settore di sua competenza per risolvere la tua problematica.
La cura è specifica e personalizzata, ovvero cura quella determinata patologia e le sue specifiche manifestazioni in quella determinata persona.
Attenzione dunque, la cura è applicata quando la malattia è già in atto, al fine di risolverla o rallentarne il decorso.

Cosa significa invece PREVENZIONE?
La prevenzione è l’insieme delle azioni ed attività che mirano a ridurre gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia (profilassi), la morbilità o la mortalità, promuovendo così la salute ed il benessere individuale e collettivo.

La prevenzione fatta per mezzo di vaccini, alimentazione, nutraceutici, suggerimenti, opuscoli ecc deve coprire un campo molto ampio, a differenza della medicina che è molto specifica e settoriale.
Infatti in medicina viene curata quella determinata patologia in atto, mentre l’obiettivo di “fare” prevenzione è quello di evitare ciò che “potrebbe capitare”!
Questo il motivo per cui la prevenzione deve essere attuata nel modo più ampio e completo possibile, e al massimo delle potenzialità.

La prevenzione deve riguardare tutti quegli ambiti che possono allontanarci dalle diverse patologie, quindi
l’alimentazione,
l’ambiente in cui viviamo (scegliamo un luogo “abbastanza sano”, prestare attenzione agli inquinanti, pfos, interferenti endocrini) sfruttare
l’aria pura della montagna con cui nutrire ogni nostra cellula,
il movimento,
lo stile di vita,
lo sport!

Un’ulteriore aiuto ci viene dato dalla genetica, che può supportare sia la medicina (ci aiuta a capire quali terapie possono essere più adatte a noi) sia la prevenzione, perché studiando la genetica alla luce dell’epigenetica e della metabolomica possiamo capire quale strada stiamo prendendo, e a cosa ci potrebbe portare la nostra cara vecchiaia!

Fare prevenzione quindi, ci può aiutare ad evitare la patologia, e lo può fare solo se l’approccio è a 360°

Muoviti.
Respira.
Mangia!