Dobbiamo riscoprire la voglia di stare bene!

Se abbiamo un disturbo, un malessere, la sensazione che qualcosa non va, la prima mossa ovviamente è andare dal medico. Il medico sicuramente valuterà l’importanza del disturbo e ci indirizzerà verso l’approfondimento del sintomo tramite ulteriori esami, oppure ci darà un farmaco, una pastiglia. Noi continuiamo il nostro tran tran quotidiano e dopo poco il nostro sintomo sparisce.

Ma se ritorna? Ad esempio il bruciore di stomaco: ci ricordiamo del farmaco preso poco tempo prima, e visto che è di libera vendita non serve più passare dal medico, passo direttamente in farmacia…

Questo semplice esempio non è la strada corretta al voler stare bene, perché sottovalutando un sintomo di per sé banale come un bruciore di stomaco ma che si protrae nel tempo, può portare a conseguenze più serie. L’approccio odierno della medicina e nutrizione funzionale non si ferma al sintomo, non cura solo il sintomo, ma bensì vuole avere una visione totale della persona, vuole capire il perché si è arrivati a quel punto, e porvi rimedio. Il corpo umano è incredibile, ha un enorme potenzialità di autoriparazione, ma non è infinita. Sta a noi trattarlo e prendercene cura. Nel nostro esempio di reflusso o bruciore di stomaco, andranno valutati aspetti quali alimentazione, il giusto riposo, la postura, l’aspetto psicologico, la poca attività fisica, o all’opposto troppo sport, tutti fattori che possono interferire con il nostro “sentirsi bene”.

Respira

Muoviti

Mangia

Mi ammalo… colpa di chi? Sfortuna? Caso? Genetica?

luna

Sì, può essere, ma questo non vuol dire che dobbiamo arrenderci e rimanere passivi all’evolversi degli eventi.

Se è vero che essere portatori di alterazioni genetiche più o meno importanti può renderci la vita un po’ più difficile, è anche vero che la ricerca e le scoperte in ambito clinico stanno facendo passi in avanti notevoli. L’essere “portatori di” non vuol dire per forza il manifestarsi della malattia. 

La malattia ha più probabilità di manifestarsi quando non seguiamo quello che ormai è stato dimostrato su più fronti, essere un corretto lifestyle:  ovvero l’eccesso di alcolici o l’abitudine di consumare bevande alcoliche tutti i giorni anche se di bassa gradazione,  carne lavorata( insaccati, salumi, wurstel…), troppa carne rossa, l’eccesso di prodotti da forno industriali come grissini o crackers ricchi di sale, troppo zucchero come nelle bibite zuccherate soprattutto bevute dai bambini o l’abitudine del dessert a fine pasto, l’eccesso di pasta e carboidrati in genere e la carenza di un adeguato apporto proteico, la sedentarietà, ma anche l’eccesso di sport. 

Quindi, se vogliamo rimanere in salute più tempo possibile, dobbiamo per forza essere consapevoli che con le nostre azioni (modifica del lifestyle facendo attenzione agli eccessi, approccio più sano al cibo, muovendoci di più) è possibile modificare in positivo anche la nostra genetica. 

La conoscete la citazione “siamo quello che mangiamo”, vero?

Mangia 

Muoviti

Respira

A che ora bisogna allenarsi per avere il massimo dei benefici?

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Dipende!

Innanzitutto è utile sapere che più il nostro corpo e la nostra mente sono in sintonia con gli orologi biologici circadiani e più tutto funziona al meglio.

Spiego brevemente che gli orologi biologici circadiani (dal latino circa diem) sono processi biologici ciclici che reagiscono alle variazioni di luce e buio ambientali prodotte dalla rotazione della Terra attorno al proprio asse, ed oscillano con un periodo che si approssima alla durata di un giorno astronomico e regolano una grande varietà di fenotipi ritmici  che caratterizzano il metabolismo, la fisiologia e il comportamento della maggior parte degli organismi che popolano il nostro pianeta. Il movimento delle foglie o l’apertura degli stomi di alcune piante nel corso della giornata, le variazioni cicliche della pressione sanguigna e della temperatura corporea nei mammiferi, così come l’alternanza delle fasi di sonno e di veglia negli animali, sono tutti fenomeni controllati da uno o più di questi orologi, gli oscillatori endogeni, che sono comparsi e si sono organizzati nel corso dell’evoluzione.

Dobbiamo chiederci inoltre che cosa vogliamo dal nostro allenamento.

Chi vuole dimagrire, chi tonificare, chi mantenersi, chi stare semplicemente bene, ed è la cosa più importante da ricercare!

Trovata la nostra risposta, per praticare un allenamento funzionale al nostro corpo, dobbiamo cercare di sincronizzare il più possibile i nostri flussi ormonali con il giorno e la notte  e la nostra quotidianità.

Gli ormoni in  gioco sono tanti, tra cui i principali

GH, ormone della crescita

Cortisolo

Testosterone.

La loro modulazione nell’organismo ha l’andamento di un’onda sinusoidale, si alzano e abbassano con ritmicità circadiana. Dobbiamo sfruttare il giusto timing di questi ormoni per ottenere il nostro scopo!!

Desideri svolgere un allenamento che ti aiuti a dimagrire?

Punto fermo è indispensabile mangiare bene, è limitatamente inutile fare un allenamento specifico per dimagrire mangiando male! Alimentazione e sport vanno a braccetto, sono complementari, una parte necessita dell’altra. 

Se si vuole dimagrire una seduta aerobica o ancora meglio HIIT mattutina sfrutterà il picco di GH, ormone della crescita, ed i massimi livelli di cortisolo, in quanto è dimostrato che i due ormoni suddetti hanno effetto lipolitico (dimagrante). Il cortisolo presenta il suo picco massimo tra le 07.00 e le 08.00 del mattino.

Inoltre, ad esempio, previa valutazione di ogni singolo caso, allenarsi a stomaco vuoto può essere un ulteriore aiuto, perché stimola questi ormoni a salire ancora di più a causa dell’ipoglicemia indotta dall’allenamento.

La colazione fatta appena dopo sarà gustata ancor più, con il massimo dei benefici!

Ma ciò è valido solo se i nostri ormoni funzionano bene! Se la sera mangiamo sano ed entro certi orari! Non possiamo pensare che lavorando bene solo la mattina possiamo ottenere risultati pari ad impegnarsi tutto il giorno!! Mi spiego?

Se invece bisogna aumentare il volume muscolare l’allenamento va fatto nel primo pomeriggio in quanto saremo supportati dal picco di testosterone (ormone responsabile della crescita muscolare). 

Oppure dopo la colazione, previa digestione!

Su tutto ciò resta di fondamentale importanza un buon riposo notturno, elemento indispensabile per una buona qualità di vita, e permettere ai nostri orologi biologici di esprimere al massimo le loro potenzialità. Ricordiamoci che durante il sonno ci rigeneriamo, se non riposiamo bene e ci svegliamo stanchi significa che alcuni ormoni utili al nostro percorso non si sono attivati in modo deciso….

Per permettere ciò, dobbiamo evitare l’attività intensa la sera, cioè evitare i picchi di adrenalina serali dovuti all’allenamento che “ci fa salire molto la frequenza cardiaca” e ci terrà con gli occhi aperti a guardare il soffitto.

Quindi la sera è preferibile un’attività più rilassante come praticare stretching, allungamenti, yoga, ecc.. pilates, … tutte attività che ci portano al rilassamento più che all’eccitazione 

Muoviti

Mangia 

Dormi

LA GIUSTA DIETA PER CONTRASTARE L’ENDOMETRIOSI

L’endometriosi, patologia che  interessa il 10-20% delle donne in età fertile, può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che, in condizioni normali, si trovano solo all’interno dell’utero. 

In alcuni casi questa traslazione cellulare può essere causa di non pochi disagi:

  • dolore pelvico accentuato in fase premestruale;
  • mestruazioni dolorose (dismenorrea);
  • dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia). 
  • dolore durante la defecazione (a volte).

L’alimentazione ci può aiutare in caso endometriosi?

Assolutamente  sì!

Infatti è stato osservato che diete carenti di nutrienti o ad alto contenuto energetico possono determinare cambiamenti nel metabolismo lipidico, un incremento dello stress ossidativo e la modifica  dell’espressione genica a favore della patologia 

Ma non finisce qui.

Ulteriori studi hanno evidenziato che ansia, stress, inquinamento, stile di vita sedentario, tossine ambientali, pesticidi, diossine e ftalati, policlorobifenili (PCB) e xenobiotici sono ulteriori elementi endometriosi correlati.

Come comportarsi dunque?

  • Aumentare il consumo di cereali integrali, legumi, frutta, verdura (preferibilmente biologica, eviteremo così l’esposizione a pesticidi e diossine). 
  • Favorire il consumo di acidi grassi polinsaturi omega-3 (pesce, noci nocciole, olio semi lino, ecc) per le loro ottime capacità antinfiammatorie.
  • Seguire una dieta bilanciata. La carenza di nutrienti (acido folico, vitamina B12, zinco e colina, vitamina C) può interferire con l’espressione o il silenziamento di alcuni geni favorendo l’infiammazione e la crescita cellulare correlate all’endometriosi;, 
  • Diminuire l’assunzione di frutta trattata (non biologica) a favore di quella bio (la frutta fa bene, ma fa meglio se biologica!). Sostanze quali organoclorurati, organofosfati, bipiridine e diossine  che si ritrovano spesso in alimenti coltivati in aree particolarmente trattate o inquinate, generano specie reattive dell’ossigeno e riducono la capacità antiossidante di frutta e verdura. Inoltre l’organocloruro interferisce con le vie ormonali, agendo sui recettori degli estrogeni e degli androgeni. 
  • L’assunzione ciclica del resveratrolo, un polifenolo presente nella buccia dell’uva scura, ha dimostrato un’azione antineoplastica, antinfiammatoria e antiossidante. 
  • Le carni rosse sono associate a concentrazioni ormonali più elevate, e il loro consumo contribuisce ad aumentare i livelli di steroidi circolanti, collaborando al mantenimento dell’endometriosi. Le carni rosse, inoltre, contengono l’acido arachidonico (un grasso polinsaturo della serie omega 6) che, in eccesso, aumenta l’infiammazione.
  • Azzerare l’assunzione di grassi trans (altamente infiammati e innaturali) contenuti in cibi ricchi di grassi vegetali idrogenati (margarina, alcuni tipi di pane e biscotti, snack, cibi fritti, prodotti trasformati).
  • Valutare i valori di vitamina D, carenze di tale vitamina sono correlate a mestruazioni più dolorose.
  • L’assunzione ciclica di N-acetilcisteina (presente negli alimenti con pigmenti rossi, aglio, cipolle, broccoli, cavolini di Bruxelles, farina d’avena e germe di grano) ha dimostrato di ridurre le dimensioni dell’endometrioma 

Risulta quindi evidente che una corretta alimentazione, personalizzata, può aiutare a rallentare la progressione dell’endometriosi, ma di certo è indispensabile il supporto del personale medico ginecologo, il quale stabilirà se opportuna la terapia farmacologica. 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26841161/